Infiltrazione eosinofila e severità di malattia sono direttamente correlati?
U.O.C. Gastroenterologia - Azienda Ospedaliera - Università di Padova
INDICAZIONI EPIDEMIA CORONAVIRUS 2019
In questi giorni sono pervenute diverse richieste di informazioni riguardo l’attuale infezione da Coronavirus. Abbiamo pensato di fornire alcune informazioni per chi è affetto da patologie eosinofile del tratto digerente. Tali informazioni devono essere intese come aggiuntive e non sostitutive delle comunicazioni ufficiali in tema di salute pubblica fornite dalle autorità competenti.
I dati finora pubblicati mostrano come l’infezione decorra in modo lieve in circa l’80% dei casi. Dal punto di vista epidemiologico, gli effetti dell’infezione cambiano a seconda dell’età della persona colpita. La mortalità si attesta allo 0,2% tra 10 e 40 anni mentre supera il 10% sopra gli 80. Meno a rischio sembrano essere i bambini sotto i 10 anni.
Un altro aspetto fondamentale emerso dagli studi è la co-presenza di altre malattie nella persona colpita. Patologie come il diabete, neoplasie, problemi respiratori medio/gravi e malattie cardiovascolari, incidono significativamente sull’ andamento e sulla severità della malattia.
Tra le patologie in grado di aumentare questo rischio non vengono citate le malattie eosinofile del tubo digerente (esofagite eosinofila, gastroenterite eosinofila, enterite eosinofila e colite eosinofila). Di per sé, i pazienti affetti da queste malattie non presentano deficit funzionali del loro sistema immunitario.
Un discorso a sé stante va fatto per le terapie. La terapia antisecretiva (inibitori di pompa protonica), la terapia steroidea topica (es fluticasone proprionato) e la mesalazina, non hanno alcun effetto immunosoppressivo.
Per quanto riguarda le terapie immunosoppressive/immunomodulanti, come i farmaci biologici, è noto come aumentino lievemente il rischio di infezioni (batteriche e virali) nei pazienti che ne fanno uso. Anche il decorso di queste può essere più severo o prolungato. Non vi sono dati sull’associazione fra queste terapie e l’andamento dell’infezione da Coronavirus. Non vi è indicazione alla sospensione profilattica delle terapie immunosoppressive. Al contrario, la sospensione di queste terapie deve essere presa in considerazione, in caso di contagio accertato. Per tali pazienti, ad ogni modo, è consigliato prestare particolare attenzione alle informazioni fornite dalle autorità sanitarie. È bene evitare i luoghi affollati, utilizzare i dispositivi di protezione individuale come le mascherine, lavarsi le mani frequentemente e utilizzare gel disinfettanti.
Si rimanda alle precise e complete norme comportamentali e di sanità pubblica fornite dal Ministero della Salute e delle Autorità Regionali e Nazionali competenti, per ulteriori dettagli.
Dott. Matteo Ghisa
Prof. Edoardo Savarino